Apr 23, 2009
UNUSUALLY WORRIED / INSOLITAMENTE PREOCCUPATO
After enjoying yesterday the Mediterranean Sea at the Calanques and having a last big walk through Marseille today because the wind was too strong to go to the beach, now the sun is going down closing the curtain on my last day here. And I’m worried, worried about the next stage.
I have never been worried before during this journey, not of one single city even though before getting to some for somebody it was like I was about to enter a warzone. And I’m not worried about Geneva as far as the city –this is the only city of my journey I have already been to, and it’s one of the quietest on the Planet- I’m worried about Geneva as far as the people I’m going to be with. I’m risking my life with these two “meufs” (French slang for “girls”) who say they are going to take care of me.
The first comes from the same Italian town I was raised in. We attended school and then University together. I could tell a billion stories about her and about how much I had to act as a tamer to save her from her lazy ass. And the payback was getting constantly choked by the smoke of her cigarettes and being hearwise violated by his car stereo pumping out the same small bunch of awful mp3’s every fucking time. Moreover, in every visit I paid to her in Switzerland, she made me starve.
The second is a friend of the first, they are currently studying at the same University and they move together like a female version of Starsky & Hutch. Before I got to know her, legends over legends came to my ears and she was supposed to be like a panther from Tessin (the Italian speaking part of Switzerland), a Swiss time bomb ready to party to the fullest and all those stories. Then the two of them paid me a visit in Berlin, and this Tessin panther was more like a Swiss granny: always cold and tired and ready to go sleep sooner than everybody else. What a bomb!
And also this time, the two of them are making great announcements: lots of “You will see!”, “We will do!”, “To the fullest!” etc.
Meufs, I warn you: if you talk bullshit, this time I really whoop your asses. And you already know tomorrow I’m anyways making a scene soon as I get off the bus. Get ready!
;-)
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Dopo essermi goduto ieri il Mediterraneo alle Calanche e essermi fatto oggi un ultimo sostanzioso giro per Marsiglia –dato che il vento era troppo forte per stare in spiaggia- ora il sole sta calando e chiudendo il sipario sul mio ultimo giorno qui. E sono preoccupato, preoccupato per la prossima tappa.
Nel corso di questo viaggio, preoccupato non lo sono mai stato per nessuna città sebbene talvolta a sentir certe voci sembrava mi dovessi affacciare su un teatro di guerra. E preoccupato non lo sono per Ginevra in quanto città –nel viaggio è l’unica in cui sono già stato ed è certamente una delle situazioni più tranquille che il nostro Pianeta offra-, sono preoccupato per Ginevra date le persone con cui starò. Sto mettendo a rischio la mia vita con queste due “meufs” (gergo francese per “ragazze”) che dicono che si prenderanno cura di me.
La prima viene dal mio stesso paesello, abbiamo fatto le Medie e poi l’Università assieme. Potrei raccontare un miliardo di storie su di lei e su quanto io abbia dovuto agire da domatore per salvarla dal suo stesso culo pigro, per avere poi come ricompensa la regolare intossicazione data dal fumo delle sue sigarette e una costante violenza auricolare da parte della sua autoradio che per una cazzo di eternità ha pompato gli stessi pochi e terribili mp3. In più, ogni volta che le ho fatto visita in Svizzera mi ha fatto crepare di fame.
La seconda è amica della prima, stanno studiando alla stessa Università e si muovono assieme come una sorta di versione femminile di Starsky & Hutch. Prima che la conoscessi, leggende su leggende arrivarono alle mie orecchie e mi era stata dipinta come una pantera del Ticino, una bomba ad orologeria svizzera pronta a far festa fino all’eccesso e tutte ‘ste storie. Poi le due sono venute a trovarmi a Berlino e la pantera ticinese si è rivelata essere più una nonnina di Locarno: sempre congelata, stanca e pronta ad andare a dormire prima di tutti gli altri. Che bomba!
E pure questa volta le due stanno facendo grandi annunci: raffiche di “Vedrai!”, “Faremo e disferemo!”, “Ci spacchiamo!” e compagnia bella.
Meufs, io vi avverto: stavolta se sparate cazzate vi prendo a pedate nel culo. E già sapete che comunque sia, domani appena scendo dal pullman vi devo fare una scenata. State pronte!
;-)
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Io per il tuo ritorno non prometto nulla, sappi solo che l'ultima volta che ho portato con me una persona della tua età è tornato a casa sconvolto dicendomi che era troppo giovane per starmi dietro :)
ReplyDeleteBuona Svizzera :)
Ti ricordo ancora quando all'uscita del nostro castigatissimo liceo svoltavi sulla tua Citroen con la bomba in mano...
ReplyDeleteah ah ah ah ah!!!!
ReplyDeleteGoditi gli ultimi due giorni e daje! a cabià l'è gemò prunta la banda! te saludi!
michele