Apr 4, 2009

FINE, THANKS / BENE, GRAZIE


I’m alive, I’m alive, don’t worry. Fever was brilliantly defeated and this is my third day in Madrid, Spain. In the early beginning it wasn’t planned, but to add 300km more to my trip turned then out as a good idea, and the Spanish capital is no doubt worth a visit.

My "emergency call" via Couch Surfing was accepted by some Mexicans as I said, and I can definitely say I have been lucky. Together with me came other 2 couch surfers, Emanuel from Canada and Katja from Germany, and our Mexican hosts are Sarahy, Liliana, Rosi and Roberto. Great house, everybody is easy going, it’s like being at a mini-hostel.
It’s fun to see that anytime I meet new people, they all think I am going to be a stereotyped Italian: I’m supposed to love cooking, to love football, to speak with a marked accent, etc. Then I show almost no patience in the kitchen, my favourite sport is basketball and I don’t speak like Marlon Brando in the Godfather. Everybody suddenly ends disoriented.

It’s the first time I feel tired since my journey started. But it’s Friday night and you just can’s stop. Time to go out and party, and tomorrow I am doing as much as possible to visit the city as a perfect tourist…I still don’t have a clear idea of what Madrid is.
But I am enjoying it.
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Sono vivo, sono vivo, tranquilli. La febbre l’ho brillantemente sconfitta e questo è il mio terzo giorno a Madrid. All’inizio della pianificazione questa tappa non era in programma, ma poi aggiungere 300km mi è sembrata una buona idea e la capitale spagnola di sicuro vale una visita.

La mia "chiamata d’emergenza" via Couch Surfing è stata accolta da alcuni ragazzi messicani come già comunicavo, e posso sicuramente dire di essere stato fortunato. Assieme a me sono approdati altri due couch surfer, Emanuel dal Canada e Katja dalla Germania, sotto il tetto battente bandiera messicana offertoci da Sarahy, Liliana, Rosi e Roberto. Bella situazione, tutti sono presi bene, è quasi come essere in un mini-ostello.
Mi diverte vedere che ogni volta che incontro nuove persone, tutte pensano che io debba essere lo stereotipo dell’italiano che ama cucinare, ama il calcio, parla con un accento marcato ecc. Poi invece rivelo poca pazienza in cucina, il mio sport preferito è la pallacanestro e non parlo come Marlon Brando ne “Il Padrino”. Di colpo tutti spaesati.

E’ la prima volta che avverto davvero la stanchezza da quando il viaggio è cominciato, ma è venerdì sera e fermarsi non si può. E’ ora di muoversi verso qualche festa e domani farò tutto il possibile per visitare la città da perfetto turista, che ancora non ho una visuale chiara di ciò che Madrid realmente sia.
Ma me la sto godendo.
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